L’8 aprile scorso è stato inaugurato il Museo del Design Italiano di Triennale Milano, per la Direzione Artistica di Joseph Grima. Grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac), il museo ospita una selezione dei pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano. Nato dalla sinergia tra Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e i Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennale, il Museo è il frutto degli stimoli di un comitato scientifico che annovera alcuni dei principali esponenti del mondo del design e dell’architettura: Antonelli, Bellini, Citterio, De Lucchi, Lissoni, Luti, Novembre, Urquiola.
Stefano Boeri ha parlato di “un progetto a lungo termine, sostenuto dal Mibac e dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI (Associazione Design Italiano) e Assolombarda. L’obiettivo è l’arricchimento della collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei, nonchè l’ampliamento in Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione il più importante centro internazionale dedicato al Design italiano”.
Attualmente in esposizione circa 200 oggetti che raccontano la storia di 30 anni di sperimentazione in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici estetici hanno rivoluzionato l’ordine precostituito nella sfera domestica e nella società.
La narrazione è cronologica, dal 1946 al 1981: la selezione presenta infatti uno dei periodi di più grande influenza del design e dei designer italiani nel mondo, ovvero quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del miracolo economico successivo fino ai primi anni Ottanta. A quei tempi l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio a una nuova era nella produzione del design.
Nota: Memphis, noto anche come Gruppo Memphis, Memphis Design o Memphis Milano, è stato un collettivo italiano di design e architettura fondato da Ettore Sottsass. Nacque da un incontro informale organizzato da Sottsass nella sua casa milanese l’11 dicembre 1980, per discutere di nuove forme espressive legate al design; assieme a de Lucchi, parteciparono all’invito i colleghi Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini e Martine Bedin. Insieme decisero di creare un gruppo di lavoro come risposta allo stile minimalista che aveva caratterizzato il design degli anni 1970, ritenuto senza personalità e contraddistinto da un aspetto patinato nonché da colori poco brillanti. Il gruppo emerse come uno dei massimi esponenti della scena postmodernista degli anni 1980, grazie a progetti audaci che traevano spunto dal design passato e presente; suoi tratti distintivi furono il ricorso a colori vivaci e forme geometriche. Il gruppo si sciolse nel 1988.
A supporto del progetto museale anche l’esposizione di materiali in gran parte inediti provenienti dagli Archivi della Triennale: fotografie, campagne pubblicitarie e packaging.